Cari genitori moderni, quante volte vi sarà capitato di arrendervi a vostro figlio e consegnargli il vostro smatphone e tablet semplicemente per tenerli tranquilli?


In un mondo sempre più informatizzato e interconnesso è divenuto ormai normale vedere in giro bambini in tenera età già utilizzare dispositivi mobili con estrema disinvoltura. Pertanto, tenendo bene in considerazione i consigli forniti in un nostro precedente articolo, riteniamo utile dedicare dello spazio a quelli che riteniamo essere i dispositivi tablet più indicati per i bambini.


La tecnologia è diventata davvero una colonna portante della nostra società e riteniamo sarebbe poco utile e svantaggioso per i nostri figli rinnegarla e costringerli a farne a meno.

Se le caratteristiche salienti da tenere in considerazione sono molto simili ai prodotti convenzionali, un aspetto principale lo riveste il sistema operativo e i software (programmi) disponibili per il dispositivo. Questi strumenti sono infatti studiati per fornire il giusto approccio alla navigazione in rete.

Parametri da tenere in considerazione

I tablet per bambini non sono tutti uguali, si tratta di prodotti studiati appositamente per i più piccoli, in modo da renderli attrattivi ma sicuri.
Prima di procedere all'elenco dei tablet consigliati, vediamo quali sono le caratteristiche su cui soffermarci per compiere scelte consapevoli.
Materiali: i tablet per bambini sono realizzati con materiali atossici. I bambini hanno la tendenza a portare verso la bocca ciò che hanno in mano. Questo può essere problematico con i prodotti tradizionali, che trattengono germi e microbi e sono difficilmente lavabili.
Colori: rispetto ai device tradizionali i tablet per bambini hanno colori vivaci e sgargianti. Questo avviene per aumentarne l’attrattiva verso un “pubblico” che segue molto la vista. La tendenza è quindi quella di prestare maggiore attenzione agli oggetti colorati.
Parental Control: si tratta di una caratteristica software molto utile nei tablet per bambini. In questo modo potrete avere il controllo diretto e sapere in ogni momento come stanno utilizzando il tablet. Inoltre è possibile limitare l accesso ad alcune risorse, impedendo così la visualizzazione di contenuti non adatti alla tenera età.
Età: è impossibile paragonare un bambino di sei anni a uno di tre. Proprio per questo motivo divideremo la guida in due parti. La prima dedicata ai bambini più piccoli, la seconda con prodotti un po più maturi e utilizzabili anche dagli adulti.

(questo elenco è stato redatto il 19 giugno 2017)

Tablet per bambini fino a 6 anni

Sapientino

Schermo: 4,2”
Fotocamera: SI
Memoria: 4 GB
Sistema Operativo: Proprietario
Età consigliata: +36 mesi
Tutti i genitori moderni ricordano sicuramente il mitico sapientino, un gioco istruttivo con schede di esercizi suddivise per argomento. Oggi Clementoni ripropone questo gioco in una veste decisamente più moderna.
Non si tratta di un vero e proprio tablet per bambini ma di una console con all'interno 70 applicazioni educative preinstallate. Grazie alla connessione internet sarà possibile scaricarne di nuove ogni giorno.
I materiali sono studiati appositamente per i più piccoli. Non vi dovrete quindi preoccupare di piccole parti ingeribili o tossiche.



Chicco Happy Tab
Schermo: 7”
Fotocamera: SI
Memoria: 4 GB
Sistema Operativo: Android
Età consigliata: +18 mesi
L'idea di tablet per bambini proposta da chicco si chiama Happy Tab.
La scocca è realizzata in plastica e gomma antiurto e lavabile, il software è basato su Android. Si tratta sicuramente della scelta obbligata per la fascia di bambini di 18+ mesi.
La versione di Android presente è un adattamento sviluppato appositamente e include 37 applicazioni dedicate ai più piccoli.
Il prezzo è leggermente più basso rispetto alla concorrenza



Clempad 6.0 Plus

Schermo: 7”
Fotocamera: SI
Memoria: 16 GB
Ram: 1 GB
Batteria: 3200mAh
Sistema Operativo: Android 6.0
Età consigliata: +36 mesi
Clempad 6.0 Plus è un tablet per bambini decisamente di alta qualità.
Il sistema operativo è lo stesso che potreste trovare nei vostri smatphone o tablet, si tratta di Android 6.0 con il Play Store di Google già installato. Questo è un dettaglio molto rilevante perché vi darà la possibilità di accedere a molti più contenuti, tutti monitorabili attraverso il parental control.
Molte sono le personalizzazioni del produttore che trasformano Android in un sistema operativo perfetto per un bambino.
I materiali sono di ottima qualità.
Il prezzo è il in linea con le prestazioni, Si tratta già di un device avanzato con il quale poter eseguire molte operazioni.



Clempad XL 6.0 Plus

Schermo: 9”
Fotocamera: SI
Memoria: 16 GB
Ram: 1 GB
Batteria: 3200mAh
Sistema Operativo: Android 6.0
Età consigliata: +36 mesi
Con caratteristiche simili a quello visto in precedenza, si distingue per lo schermo (e quindi le dimensioni complessive) più grande. La maggiore diagonale del display consente una maggiore facilità nell'usufruire dei contenuti multimediali.
Come detto l'unica differenza è proprio lo schermo, il resto non cambia. Tale differenza dovrà essere valutata in fase di acquisto, infatti potrebbe risultare un po' ingombrante, tuttavia sarebbe perfetto come riproduttore multimediale durante i viaggi in macchina.



Tablet per bambini oltre i 6 anni

Clempad Pro 6.0 Plus

Schermo: 10”
Fotocamera: SI
Memoria: 16 GB
Ram: 1 GB
Batteria: 4000mAh
Sistema Operativo: Android 6.0
Età consigliata: 6 anni
Clempad Pro è il modello di punta di Clementoni ed è equipaggiato con uno schermo da 10 pollici, uno display di tutto rispetto considerando i prodotti della concorrenza.
Le restanti caratteristiche tecniche restano molto vicine ai dispositivi della stessa marca visti in precedenza, tuttavia si distingue per l'uso di materiali adatti ai gusti dei bambini più grandi.
È disponibile il Play Store di Google per avere accesso un numero davvero elevato di applicazioni.
Molte sono le personalizzazioni del produttore che trasformano Android in un sistema operativo perfetto per i bambini, in particolare è disponibile il parental control utilizzabile a distanza, sia da dispositivi Android che iOS.




Amazon Fire HD 8

Schermo: 8”
Fotocamera: SI
Memoria: 16 – 32 GB
Ram: 1,5 GB
Batteria: fino a 12 ore
Sistema Operativo: Android 6.0
Età consigliata: 6 anni

Non si tratta di un tablet pensato appositamente per i bambini, ma Amazon Fire 8 HD può ritagliarsi la propria fetta di mercato proprio in questa fascia.
Se le prestazioni non possono essere paragonate ai tablet di fascia alta (mercato adulti), sicuramente il suo rapporto qualità prezzo non ha rilavi per chi vuole spendere circa 100 €.
I materiali, pur di ottima qualità, non sono pensati espressamente per i bambini, per questo motivo lo inseriamo nella fascia dedicata ai bambini più grandicelli.
Il sistema operativo è Fire OS, basato su Android ma che non prevede la presenza del Play Store, tuttavia è possibile aggiungere il market di google come applicazione separata senza problemi.
Il software prevede un parental control davvero solido, che vi permetterà di controllare tutte le operazioni eseguibili con il tablet.
Da tenere in grande considerazione poi il grande supporto ai contenuti multimediali offerto da Amazon (leader proprio nel mercato dei libri), che lo pone come una delle scelte più mature per dei bambini


Amazon Fire 7

Schermo: 7”
Fotocamera: SI
Memoria: 8 – 16GB
Ram: 1GB
Batteria: fino a 10 ore
Sistema Operativo: Android 6.0
Età consigliata: 6 anni

Il tablet proposto adesso è sempre prodotto da Amazon, ma ha uno schermo da 7''. Anche le prestazioni generali diminuiscono rispetto al modello descritto in precedenza, ma non in modo così sensibile.
Il tablet si presta a qualsiasi tipo di utilizzo (anche per adulti).
Il prezzo è ottimo, considerando che è possibile acquistarlo con poche decine di Euro, nonostante la sicurezza e l'affidabilità del marchio.
Anche questo non è pensato appositamente per bambini, ma la cura dei materiali e la presenza del parental control lo rende perfetto per questo scopo.
simpatica e piacevole la back cover colorata.


Conclusioni
Acquistare un tablet per i bambini è una scelta delicata.
Come per qualsiasi altra cosa il bambino va sempre seguito e tenuto per mano.

Blue Whale è un perverso "gioco" on-line che porta i partecipanti (soprattutto bambini e ragazzi) a suicidarsi.

In questi primi articoli stiamo ponendo le basi per quello che sarà il percorso che vuole intraprendere questo portale.

Puntiamo quindi la nostra attenzione sul mondo dei nativi, così da comprendere meglio questa generazione, nei confronti della quale abbiamo compiti educativi.



Tenendo in considerazione che l'accesso capillare ad internet e all'utilizzo di dispositivi multimediali è divenuto rilevante solo negli ultimi anni, ponendo come inizio della diffusione il 2007, anno della commercializzazione del primo I-Phone, possiamo definire effettivi nativi digitali tutti i nati dal 2010 in avanti. Questi bambini hanno una consapevolezza di internet e delle nuove tecnologie totalmente diversa rispetto a quella posseduta della generazioni precedenti .
Volendo allargare il raggio di azione, possiamo comprendere in questa definizione anche quegli adolescenti pienamente padroni dell’uso dei social network, usati come primario strumento di costruzione di socialità.

Quindi cerchiamo di inquadrarli anagraficamente:

  • NATIVI DIGITALI PURI (nati dal 2010);
  • MILLENNIALS (nati dal 2000);
  • COMPETENTI DIGITALI (nati dal 1985).


Si può facilmente comprendere che la differenza con i loro genitori è molta. Si è passati da una fruizione dei media a senso unico (quella della televisione, della radio e della stessa carta stampata), ad una disponibilità di informazioni elevatissima, verso la quale si ha inoltre la possibilità di apportare il proprio personale contributo.
La stessa ricerca scolastica, in precedenza effettuata su pochi libri e qualche enciclopedia, si trasforma oggi in un approfondimento continuo sui vari canali disponibili on-line.

Altra differenza, non di poco conto, consiste nel fatto che i nativi digitali, generalmente, non conducono vita parallele – una in rete e l’altra nel mondo reale, come invece spesso avveniva fino al 2005 – ma sono sempre le stesse persone che vivono esperienze diverse in diversi ambienti di vita.

Uno studio di Frédéric Winkler, individua otto tipi di impronta digitale, fondamentali per capire che tipo di impatto abbia il digitale sul loro modo di comportarsi delle nuove generazioni.

1. Tutto e Subito
I nativi digitali non sopportano l’attesa, la considerano semplicemente inconcepibile. Le conseguenze di una tale intolleranze si ripercuotono sulla comunicazione diretta a questa generazione, che deve obbligatoriamente diventare semplice, rapida e di impatto. Bisogna prendere atto che questo pubblico soffre di quello che gli americani chiamano “attention disorder”, il primato è quindi dato alla gratificazione immediata.
Altra conseguenza fondamentale di questi nuovi comportamenti è la trasformazione della strategia dei mezzi attraverso cui si veicolano i messaggi. La durata di vita stessa del messaggio si accorcia inevitabilmente, perciò è richiesta un’evoluzione continua.

2. Impreparazione alle regole sociali. Nel web sembra essere tutto permesso
Il digitale ha fatto scomparire ogni forma di proibizione; tutto ciò che è proibito viene infranto. La rete diventa uno strumento di esibizionismo senza limiti e nella vita reale la violenza e la trasgressione sono all'ordine del giorno.

3. Cerchie chiuse
I nativi digitali sono una generazione iper-connessa. Le tre motivazione principali per cui si connettono alla rete sono i messaggi, le reti e le chat.
Il punto fondamentale è che questa connessione si stabilisce tra “simili”. Si tratta di un nuovo centro di gravità formato da comunità di persone che si assomigliano e che risulta essere disciplinato da nuove leggi, il narcisismo e il gusto per la messa in scena prime tra tutte.

4. Io ho la Verità
I nativi digitale utilizzano internet come prima fonte di informazione. Il sapere diventa quindi più autonomo e personalizzato e la conoscenza più individualizzata. Oggi un’informazione è più credibile se proviene da una comunità “amica” (virtuale naturale mete) piuttosto che dalle fonti classiche di autorità. La verità viene dal web.

5. Emozioni prima di tutto
Nel mondo digitale svendersi è un esercizio di stile. Bisogna saper attirare l’attenzione, e come se non puntando sull'emozione? Il tempo dedicato ai contenuti è minimo, la posta il gioco è catturare l’attenzione e lo strumento è un contenuto forte, inteso e immediato.
Chi lavora nel marketing deve tenere in considerazione che questo pubblico immagazzina solo quello che lo sbalordisce, lo stupisce e lo fa ridere. La marca che vuole lasciare il segno deve essere fonte di piacere e, soprattutto, deve saper stupire.

6. Sperimentare scorciatoie
La comunicazione virtuale è corta, rapida, irregolare e spesso visuale. Essenziale è la parola d’ordine,a cui si arriva tramite delle scorciatoie.

7. Sul web tutto è gratis
Internet rappresenta l’economia del gratuito; internet non costa nulla. Conseguenza inevitabile è che ora i nativi digitali si aspettano dalla marche che sviluppino nelle loro offerte la stessa magia che sono abituati a trovare in rete.

8. Il potere è della rete
Ultima delle tappe che ci conclude lo studio sui nativi digitali è anche la somma di tutte le altre ma, soprattutto, la più di impatto. Il concetto è semplice: tutto può essere confrontato, interrogato, seguito e condiviso; il potere è nelle mani del pubblico.

Risulta chiaro che questi 8 paradigmi, sono collegati all'attualità e figli soprattutto di un'abbandono a loro stessi dei nativi digitali.
Tuttavia gli insegnanti, i genitori e più in generale il mondo della formazione, stanno reagendo lentamente nel attrezzarsi a gestire questa rivoluzione antropologica e cognitiva in corso.

È urgente colmare queste lacune.
Proprio con questo obbiettivo nei prossimi articoli cercheremo di comprendere più approfonditamente gli otto punti di impronta digitale appena illustrati.

Come al solito vi invitiamo ad inserire nei commenti quelle che sono le vostre esperienze, e contattarci su facebook per richieste specifiche.

Una delle prime domande su cui si interrogano i moderni genitori riguarda l'età in cui è appropriato dare il cellulare, lo smartphone o i tablet ai propri figli.


Nel rispondere a questa domanda deve essere chiaro che non ci occuperemo di mode, di desiderio di apparire del bambino / ragazzo o di omologazione al resto della comitiva.
Questo perché il modo di gestire questo particolare tipo di situazioni, non sono correlate all'uso specifico di una tecnologia, ma alle dinamiche sociali che con l'opportunità di concedere il cellulare al proprio figlio nulla hanno a che fare.

Se si esclude la moda, l'unico motivo per cui affidare uno smartphone al proprio figlio deve essere ricondotto all'utilità che questo possa avere per il bambino.
In contrapposizione all'utilità si pongono invece i rischi connessi all'uso del dispositivo elettronico, sia esso cellulare, smartphone o tablet.

Addentrandoci però nella questione, fuori dai pregiudizi, dovremmo porci con uguale preoccupazione altre domande simili:
  • A che età dare i pennelli colorati?
  • A che età dare un libro?
  • A che età farlo bere nel bicchiere?
  • A che età fargli attraversare la strada
  • ...
È chiaro. Sono tutte situazioni che producono notevoli vantaggi e una certa dose di indipendenza nel bambino, tuttavia contestualmente sono insiti dei pericoli.
I genitori in questi casi stabiliscono, dal comportamento del bambino, quando è più opportuno fare un primo tentativo, poi un secondo e ancora un terzo, in tutti i tentativi i genitori sono sempre a fianco del bambino, guidandolo nei giusti movimenti per non versarsi l'acqua addosso o addirittura che lasci cadere il bicchiere in terra. L'interazione genitore / figlio è continua e proseguirà per lunghissimo tempo fin quando il genitore non avrà il giusto grado di fiducia affinché il figlio operi in maniera indipendente.

Anche leggere un libro è un processo evolutivo in cui, infine, il bambino ormai ragazzo sarà indipendente rispetto alla lettura. Difficilmente ci si pone il problema di conoscere il tipo di letture dei propri figli, ma nei fatti le problematiche sono molto simili ai pericoli relativi alla navigazione sul web.

Rispondiamo quindi alla domanda senza giri di parole.
A che età dovrei dare il cellulare a mio figlio?



Quando reputate che sia pronto!

Vi accorgerete, senza dubbio, con la crescita che il bambino vorrà sempre più spesso impossessarsi del vostro smartphone. Non siate restii a questa sua curiosità, e osservate quello che compie standogli vicino ed evitando che compia azioni dannose.
Quando capirete che ha familiarizzato con le gesture, provate a affidargli il vostro cellulare o preferibilmente un tablet bloccato su una singola applicazione (leggi qui come fare) o creando un utente separato con un numero limitato di applicazioni. Le applicazioni più adatte in questa fase sono youtube e qualche gioco adatto alla sua età (preferibilmente senza pubblicità)

State sempre vicino al bambino e aiutatelo nel comprendere passaggi e azioni da compiere, in breve sarà abbastanza autonomo nel gestire le poche applicazioni messe a sua disposizione.
In linea con le altre esperienze del bambino, potrete aggiungere nuove applicazioni.

Presto inizierà a fare chiamate, e il passo verso i social network potrebbe essere breve. Questo sarà un momento molto delicato e la vostra supervisione sarà molto importante, così come è importante che il bambino vi dia la mano quando attraversa la strada. Insegnategli quello che gli insegnereste normalmente: non dare retta agli sconosciuti, essere critici con le informazioni e tutti i consigli che troverete su queste pagine.

In sintesi non ci sentiamo di dare un'età che valga per tutti, ma siamo invece sicuri che la familiarità con questi dispositivi sarà importantissima per le future generazioni.

Scrivete nei commenti la vostra esperienza, ci sarà molto utile per fornirvi materiale informativo e formativo sempre più adatto alle esigenze dei nostri lettori.


Fino a qualche anno fa era tutto più facile. Bastava dire di non accettare caramelle dagli sconosciuti per essere ragionevolmente sicuri che i nostri figli non venissero adescati. Anche abitudini o giochi pericolosi erano più facili da riconoscere: sporgersi dal balcone, magiare troppe merendine, salire lo scivolo al contrario ecc...

Oggi il mondo è cambiato molto velocemente e nei nostri computer, tablet e smartphone si nascondono pericoli che non riusciamo spesso a distinguere.

Per questo motivo inizia con questo primo articolo un percorso sulle basi della sicurezza informatica.

In generale, quando si parla di sicurezza dei dati o delle informazioni personali, si è portati a pensare che ogni possibile minaccia possa essere attuata solo mediante attacchi informatici via Internet.
Molto più spesso accade invece che gli atti dannosi vengano provocati dall’interno, ovvero da parte di persone che, per i motivi più vari, hanno occasione di accedere ai nostri dispositivi riprogrammando il sistema al fine di ottenere dei dati.

Sia chiaro che la persona che modifica il funzionamento del dispositivo non deve essere per forza un criminale con cattive intenzioni, ma potrebbe essere una qualsiasi persona (proprietari legittimi compresi) che attraverso escamotage di "ingegneria sociale" viene indotta a compiere determinate azioni al fine di compromettere il sistema.

Nella vita di tutti i giorni questo avviene con le truffe. In questi casi siamo infatti noi stessi o nostri cari, che ingannati accettiamo di sottoscrivere contratti in realtà non voluti.

È chiaro quindi quanto sia importante evitare di dare accesso ai nostri dispositivi a chiunque, abbiamo infatti già parlato di come limitare l'uso del nostro dispositivo android. Di massima importanza da questo punto di vista è la fiducia di cui deve godere il vostro tecnico informatico e manutentore di fiducia. Queste persone, per ovvie esigenze, devono operare con accesso amministrativo e dunque con il massimo dei permessi. Ciò porta inevitabilmente ad avere libero accesso non solo ai programmi, ma anche ai dati, esponendoli al rischio di copia, modifica o cancellazione, sia accidentale, che volontaria.

Se da un lato è importante proteggere i dati locali (che risiedono fisicamente sul computer, tablet o smartphone), oggi è altrettanto importante essere consapevoli, che molti dei dati che utilizziamo ogni gioni sono in cloud.
Il cloud permette di spostare la memorizzazione dei dati dal sistema locale a grandissime piattaforme remote utilizzando la rete Internet. Questo sistema riduce notevolmente i costi dei nostri dispositivi in fatto di elaborazione e memorizzazione dei dati, ma insieme a questi vantaggi, si deve prestare attenzione alla sicurezza in quanto i meccanismi tradizionali di protezione dei dati risultano inefficienti o inutili.

Sotto questo aspetto bisogna essere consapevoli che i dati in cloud, sebbene di nostra proprietà vengono gestiti da aziende esterne. pertanto, ad esempio, la memorizzazione di dati sensibili espone l’utente a potenziali problemi di violazione della privacy. Un provider scorretto potrebbe accedere ai dati personali, senza darne adeguata comunicazione, per scopi privati.

Dovrebbe essere a questo punto chiaro quanto sia delicato il compito della protezione dei dati, partendo da una buona password.

Password facili o la trascuratezza dei sistemi di protezione, può infatti mettere in serio pericolo noi, i nostri figli e la nostra privacy.

Con l’uso di dispositivi mobili come tablet e smartphone la protezione dei dati personali ha assunto un’importanza decisamente più rilevante rispetto al passato. È infatti evidente che se qualcuno entra in possesso di dati riservati, come le credenziali di accesso alla posta elettronica o a una rete sociale, ne può fare un uso illegale facendo ricadere la colpa sull’ignaro derubato. Ancora peggio se un malintenzionato riesce a impossessarsi delle credenziali di home banking o dei dati della carta di credito: può utilizzarli a proprio vantaggio creando talvolta seri danni economici.

Non si pensi che queste cose capitano solo agli altri.
Furti di identità, frodi, danneggiamento della propria immagine o della propria reputazione sono rischi da prendere sempre in seria considerazione. Un uso sicuro di Internet e dei suoi servizi si basa quindi sulla consapevolezza di questi rischi per ridurre i quali è fondamentale tenere riservate e protette le informazioni personali.


Lasciare fra le mani dei nostri bambini e ragazzi il nostro cellulare, senza alcuna precauzione può essere molto pericoloso. Per questo molti genitori si interrogano su come riuscire a limitare l'accesso al cellulare. La risposta è semplice è si chiama: "Blocco su schermo di applicazioni"

Molti genitori, fino a qualche tempo fa, hanno trovato sul conto della propria carta di credito l'amara sorpresa di vedersi addebitate cifre non previste e alcune volte con numerosi zeri. Questo è accaduto perché lasciando il proprio smartphone o tablet in mano ai figli, questi hanno colto l'occasione di acquistare armate potentissime a Game of War: Fire Age. In pratica facendo acquisti in App.

Ma anche senza entrare in questi casi particolarmente sfortunati, sicuramente molti dei nostri lettori si saranno ritrovati con il proprio device pieno di applicazioni e giochi inutili, che appesantiscono il sistema rendendolo particolarmente lento.
In altri casi i nostri pargoli si sono sbizzarriti a modificare le impostazioni del nostro smartphone, con la conseguenza di renderlo inutilizzabile o ancora di consumare tutti i giga del nostro piano tariffario.

Ai rischi descritti si potrebbero aggiungere molte altre considerazioni che fanno riflettere su quanto sia importante limitare l'accesso al nostro cellulare.

Per fortuna Google ha introdotto una funzione chiamata "Screen Pinning" che in italiano potrebbe essere tradotta con "ancoraggio dello schermo" o più comprensibilmente "Blocco su schermo dell'applicazione". Questo sistema permette di bloccare il telefono su una singola applicazione.

Nel video viene illustrato passo passo il metodo per limitare ad una sola applicazione l'uso del dispositivo con sistema operativo android



Qui ricapitolati i passaggi:
  • Abilitare lo Screen Pinning attraverso il seguente percorso: Impostazioni >  Sicurezza >  Blocco su Schermo > Attiva.
  • Una volta abilitato sarà possibile ancorare una qualsiasi applicazione in qualsiasi momento. Attenzione è possibile ancorare solo l'ultima applicazione attivata.
Per ancorare l'applicazione procedere come segue:
  • Toccare il pulsante Panoramica (pulsante quadrato nella parte inferiore dello schermo)
  • Trascinare la barra del titolo dell'applicazione che hai selezionato al centro dello schermo
  • Toccare l'icona della puntina
  • Confermare che si desidera ancorare l'applicazione
Per uscire dalla schermata di blocco: Tenere premuti i pulsanti panoramica indietro contemporaneamente.